ESCLUSIVA LS – Solidarietà dei coach liguri verso l’Alcione Rapallo

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È di due giorni fa la notizia della lettera anonima che sarebbe stata firmata e fatta circolare da un genitore riguardo ai festeggiamenti del compleanno di un Senior dell’Alcione Rapallo a fine allenamento, ritratti da una foto nella quale un ragazzo minorenne avrebbe una bottiglia di birra chiusa in mano. Da quel momento si è messa in moto la “macchina” della solidarietà, con decine di commenti in favore della società, soprattutto sui social network. In particolare, sollecitati da un’e-mail di Liguria a Spicchi e da altre persone interne all’ambiente, gli admin della celebre pagina l’Umiltà di chiamarsi Minors si sono esposti in maniera solidale con la società rapallese.

Così, il blog Liguria a Spicchi ha deciso di raccogliere le voci di coach che volontariamente hanno voluto dimostrare la propria solidarietà nei confronti di coach Riccardo Gaiaschi e dell’intera società. Marco Annigoni, coach di Villaggio, ha così dichiarato:

Ho letto la notizia e conosco benissimo sia la società, per cui ho giocato per un anno, sia gli allenatori in questione. Esprimo la massima solidarietà a persone vere e che amano questo sport e dedicano tutta la loro passione in palestra. Penso si sia toccato il fondo davvero e non saprei definire chi ha scritto la lettera se non come ridicolo e infame.

Anche Davide Mariotti, coach di Sestri, ha voluto dimostrare solidarietà al suo collega:

Mi pare evidente sia stato fatto un uso strumentale di una foto nella quale peraltro non si evidenzia nessun minore che beve alcol. È triste inoltre notare come lo spazio della principale testata cittadina dedichi spazio alla pallacanestro quasi esclusivamente per episodi negativi (sparizione NBA Zena per mancanza fondi etc).

Questo il pensiero di Michele Bertieri, coach di Sarzana:

L’esser parte di una squadra e di uno spogliatoio è già di per sé educativo e motivo per crescere. Non c’è scuola o altre istituzioni che possano creare qualcosa di più formativo che l’essere parte di uno spogliatoio. Non si può fare di tutta l’erba un fascio, e comunque sono certo che il collega si sarà sicuramente sincerato che quelle bottiglie fossero chiuse, così come gli “anziani” dello spogliatoio. Ma anche se fossero state aperte, beh un sorso di birra con i compagni per condividere e festeggiare un qualcosa insieme sarà sempre meglio di tutto lo schifo che purtroppo oggi i nostri ragazzi trovano al di fuori di quello spogliatoio.

Anche Andrea Lupi, coach di Ospedaletti, ha deciso di esporsi:

Nello sport, come ben si sa, la goliardia e lo spirito di gruppo la fanno da padroni. Lo stare insieme dopo l’allenamento a festeggiare un compagno che compie gli anni è all’ordine del giorno. Pertanto, da educatore dico che la palestra e lo stare con i compagni anche più grandi è un insegnamento importante per la crescita di un ragazzo che gli sarà indispensabile per la vita futura. La socializzazione e il saper stare in un gruppo è alla base dell’educazione di un ragazzo nell’età adolescenziale. Pertanto, sto con Leonardo e Riccardo (Pieranti e Gaiaschi, coach delle giovanili e della prima squadra n.d.r.), che conosco da anni, che hanno princìpi morali sani e che oltre ad insegnare la tecnica fanno crescere i ragazzi in un ambiente sano e pulito. Non è sicuramente una birra, peraltro chiusa, a dover demonizzare il nostro mondo!

Sintetico ma efficace il commento di Andrea Padovan, coach di Follo:

Solidale con il coach. Dalla fato il “bimbo” non stava bevendo. Gli altri erano adulti.

Infine, si è esposto anche Jacopo Oneto, coach di alcune squadre giovanili nonché giocatore dell’Auxilium:

Solidarietà all’Alcione Basket Rapallo. Persone, amici e allenatori seri!
«Più sono vuote le teste, più sono lunghe le lingue»

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