ESCLUSIVA LS – Coach Martini: «Il mio lavoro è agli inizi, serve pressione difensiva»

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Importante sfida di Serie C Silver in programma sabato al PalaIsnart tra Ospedaletti di coach Lupi e la Tarros La Spezia di coach Martini. Da un lato gli Orange sembrano essere attualmente l’unica squadra che potrebbe insidiare le quattro in testa per quanto riguarda il discorso Playoff, ma i sei punti di distanza fanno sì che la vittoria sia per loro obbligatoria. Dall’altro, gli spezzini vengono da una “passeggiata” contro la Red Basket, in seguito ad una bruciante sconfitta nel derby contro Follo. In esclusiva per Liguria a Spicchi, ecco un’intervista a Luca Martini, capo allenatore della Tarros.

Dal suo arrivo sulla panchina della Tarros sono arrivate due vittorie convincenti ed una sconfitta nel derby contro Follo. Quale il bilancio di questa sua nuova avventura ad oggi?

Da quando sono arrivato abbiamo vinto tre partite e perso il derby. Il bilancio sicuramente non può essere ancora positivo in quanto il mio lavoro è agli inizi e quindi non abbiamo ancora avuto modo di conoscerci a fondo per poterci esprimere al meglio. Possiamo dire che le tre vittorie abbiano avuto un andamento altalenante con un bel progresso a livello mentale, espresso nella partita contro Ovada. Per quanto riguarda il derby perso è emersa la evidente difficoltà di comunicazione tra me e la squadra, figlia come già detto di poca conoscenza reciproca. Cosa che mi ha impedito di intervenire tempestivamente per fermare il nostro blocco psicologico che ha permesso a Follo di rientrare in partita e di portare il risultato in porto. 

Attualmente siete il miglior attacco con tre giocatori tra i primi venti marcatori del torneo (Cota, Ferrari e Santoni). Su quali abiti dovete lavorare in vista delle vostre prossime quattro sfide in campionato, nelle quali sfiderete tre Big come Ospedaletti, Sarzana e CUS Genova. 

La mia squadra, non lo scopro certo io, in attacco ha molteplici soluzioni, tutte di alto livello. L’aspetto principale sul quale andremo a lavorare con energia e costanza è quello della costruzione di una identità difensiva che si possa avvicinare al livello della nostra capacità offensiva. Se riusciremo ad ottenere questo, e sicuramente lo otterremo, la mia squadra diventerà un problema ancora maggiore per gli avversari che andremo ad incontrare. 

Quali le insidie nella sfida contro Ospedaletti? Quale potrebbe essere la chiave della partita?

Ospedaletti è una squadra giovane e dinamica, quindi dobbiamo cercare di controllare il ritmo partita imponendo il nostro gioco offensivo, partendo però da una pressione difensiva che tenda a minare le certezze degli avversari. 

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