ESCLUSIVA LS – Coach Bertieri: «Sensazioni positive, sentivo l’esigenza di una competizione a più largo raggio»

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Domenica comincia l’avventura di Sarzana di Michele Bertieri nel girone all’italiana di qualificazione per la Serie B. Tre squadre oltre ai campioni liguri, ovvero la Pino Dragons Firenze, lo Janus Fabriano ed il Su Stentu Cagliari, rispettivamente campioni toscani, marchigiani e sardi. Primo impegno domenica in Sardegna per i sarzanesi. In esclusiva per Liguria a Spicchi, ecco un’intervista a Michele Bertieri, capo allenatore dei Biancoverdi:

Quali le sensazioni e l’umore in spogliatoio in vista del girone di qualificazione?

Le sensazioni sono molto positive e l’umore è molto buono. Probabilmente c’è la consapevolezza che l’annata sia quella delle grandi imprese, e dopo aver vinto la forse più difficile stagione degli ultimi tre anni di C ligure, adesso c’è voglia di battere il ferro finché è caldo. Nello stesso tempo credo che la vittoria del campionato regionale ci abbia resi davvero consci del reale  potenziale della nostra squadra.

Cosa la stimola maggiormente di questa fase?

Dopo quattro anni di basket ligure sentivo la mancanza di una competizione a più largo raggio, contro realtà più lontane da noi. Ormai in Liguria giocatori ed allenatori sono conosciuti, caratteristiche individuali e di squadra pure. Visionare gli avversari era spesso più una pignoleria che una necessità. Adesso tornare a lavorare sullo scouting degli avversari, sui video delle loro partite, e tornare a gareggiare fuori regione, mi fa riaffiorare alla mente i campionati nazionali passati, ed il tutto mi stimola tantissimo.

Cosa sapete delle tre avversarie del girone? Quale dovrebbe essere il livello di pallacanestro rispetto a quello dei Playoff liguri?

Conosciamo molto degli avversari. Grazie alle partite trovate sul web ed a qualche contacts fuori zona, sono riuscito a reperire molto materiale su cui lavorare. Il livello delle nostre avversarie è sicuramente buono, ma non credo disti molto da quello visto nelle finali Playoff in Liguria. Per tutto il movimento della nostra regione, il come ci collocheremo in queste realtà nazionali, potrebbe essere interessante e dare segnali importanti non solo a noi, sul lavoro fatto in questi anni. Andando nel dettaglio, credo che i Pirates del Sestu siano una squadra alla nostra portata, da non sottovalutare, ma da poter arginare, credo soprattutto grazie alla nostra maggior fisicità. I Pino Dragons di Firenze sono una squadra giovane, con forti individualità che abbiamo potuto osservare anche nelle recenti finali interzona Under 20 d’Eccellenza, svoltesi a La Spezia. Se a questi giovani talentuosi aggiungiamo due giocatori esperti e di categoria superiore quali Rabaglietti e Santomieri, che portano punti, consistenza ed esperienza a questa squadra, Firenze si colloca sicuramente tra una delle più pericolose avversarie. Fabriano secondo me invece è un incognita: ha un roster fisicamente molto interessante e con giocatori esperti, cosa che potrebbe affievolire un po quelle nostre peculiarità che durante la stagione ci hanno spesso esaltato. Potrei citare Taylor e Franklin, due stranieri di ottimo livello ad occupare l’asse playmaker/pivot, ma anche  Usberti, Quercia e Paoletti che portano centimetri, tecnica ed esperienza a questo roster. Insomma come dicevo un incognita, da dover studiare come affrontare, ma comunque non impossibile da affrontare.

Su cosa avete lavorato dal punto di vista tattico e come vi siete preparati fisicamente dopo una finale dispendiosa come quella contro la Tarros?

Dal punto di vista fisico, subito dopo gara-4 e la vittoria finale, abbiamo fatto 4/5 giorni di festa, in cui abbiamo recuperato forze fisiche e mentali, per poi iniziare a fare un lavoro fisico volto a mantenere la condizione raggiunta nei sette mesi di duro lavoro precedenti a questa fase. Tatticamente non abbiamo stravolto nulla di ciò che ci ha dato ottimi risultati sin ad ora. Abbiamo rivisto un po’ di cose e migliorato alcuni automatismi, ma nessuna rivoluzione. Poi ogni partita prepareremo i dovuti adattamenti e qualche scelta tattica in base all’avversario che avremo davanti, ma tutto sempre in linea con le regole dei nostri sistemi difensivi ed offensivi.

Giocherete le partite in casa al PalaSprint di La Spezia. Come mai questa scelta?

La non omologazione per campionati nazionali del nostro PalaRighe ci ha messo davanti alla necessità di trovare un impianto alternativo nella provincia, che lo fosse. Il PalaSprint ci è sembrato come tipologia  di impianto il migliore per qualità del campo ed anche come accoglienza delle tribune. Non dispersivo ma anzi una nicchia che i nostri tifosi spero riempiranno come nelle finali contro la Tarros.

Mettiamo caso che, al termine della post season, Sarzana venga promossa in Serie B. Quale lo scenario più probabile?

Questo è una questione a cui la società sta chiaramente già pensando. Gli scenari sono talmente ampi e di diversa entità economica e tecnica che credo che, al di là di qualche considerazione ed ipotesi, per ora non si possa ancora fare altro. Entrambe le possibili situazioni necessiteranno sicuramente di importanti aiuti economici da parte di entità esterne alla società. È impensabile che l’attuale Sarzana Basket possa affrontare una Serie B o Serie C Gold solo con le proprie risorse. La speranza è che sia l’amministrazione comunale che gli imprenditori della zona possano rendersi conto che un palcoscenico come quelli che si prospettano all’orizzonte darà la possibilità di portare il nome della città di Sarzana in tutta Italia, così come grandi possibilità ad un attività commerciale di avere ottima visibilità in tutto il paese. Speriamo che questo mio “quasi appello” venga ascoltato da qualcuno.

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